La visione del Maestro Mario Ceroli

Le opere di design di Mario Ceroli, spiegate dal Maestro stesso con poesia e tecnica. Un viaggio nel tempo che ha come filo conduttore l’amore per l’arte, per la verità mista a genialità e alla creatività che contraddistingue da sempre le opere dell’Artista.
Sala Ipostila, Letto Annabella, Rosa dei Venti tra le opere citate da Ceroli, che descrive il suo amore per il legno, elemento primario nella vita dell’uomo dall’inizio della storia.
Le opere fanno interamente parte della serie “Mobili nella Valle”, una collezione di mobili d’arte in legno dal design elegante ed innovativo.

L’Artista nel Mondo

Mario Ceroli nel Mondo: genialità e guizzo artistico sono le caratteristiche che contraddistinguono da sempre il grande artista che, nonostante il successo, ha mantenuto la genuinità tipica dell’artigiano. Ogni sua opera nasce da un preciso disegno e da un lavoro costante che lo conduce a dar vita ad opere che sono pezzi unici di bellezza ed armonia delle proporzioni.

Il grande artista italiano è celebre in Europa e nel mondo per le sue sculture lignee, per le sue opere di design e per essere considerato uno dei protagonisti indiscussi di quella generazione di artisti che dagli anni 60 in poi ha rivoluzionato il linguaggio dell’arte contemporanea. In tutte le sue sculture l’elemento predominante è la sperimentazione della materia prima e la trasformazione dei valori della pittura del Novecento in oggetti reali. La consacrazione internazionale di Mario Ceroli è avvenuta già all’inizio della sua carriera nel 1966, con la premiazione alla Biennale di Venezia, momento fondamentale della sua vita di artista nonché inizio della sua fama all’estero.

Dopo le esperienze iniziali come ceramista, Mario Ceroli si avvicina al movimento dadaista e all’arte povera distinguendosi fin da subito per la sua predilezione nei confronti del legno. Proprio in questo clima prendono forma le sue opere più celebri come: Uomo di Leonardo (1964), La Cena (1966), Cassa Sistina (1966), La Porta (1981), Il Cenacolo (1981), Giorno (1982) e Notte (1982).

La Cassa Sistina del 1966 gli vale la borsa di studio Golin che gli consente di trasferirsi a New York per tre anni.

Nel 1975 gli viene commissionato la cura dell’arredo della chiesa di Portorotondo e qualche anno più tardi, nel 1988, la chiesa di Santa Maria Madre del Redentore di Tor Bella Monaca in Roma. Particolarmente rilevante è il ciclo dedicato a Pinocchio del 2001 e la sua attività come scenografo, come è nel caso della performance teatrale che Ceroli presenta nel 1969 a Berlino presso la Galleria Renè Block. Tra le mostre personali realizzate figurano quella realizzata al Museo della Capitale di Pechino nel 1999, al Museo Nacional de Bellas Artes di Buenos Aires e a Castel Sant’Angelo a Roma, entrambi nel 2000.